Passeggiando su via san Biagio, crocevia tra piazza Vittorio Veneto e piazza San Giovanni, il calore del forno acceso potrà attirare l’attenzione dei passanti. Si entra e si scopre che il laboratorio è tale perché il lavoro di produzione delle ceramiche è costante e quotidiano.
Ogni oggetto è il frutto di un lavoro complesso, dedicato e unico.
Un processo che segue regole e passaggi consequenziali.
Tutto inizia dal biscotto, l’oggetto di terracotta precedentemente essiccato e cotto in forno, che successivamente viene smaltato per immersione.
Come succedeva in passato, ancora oggi questa tecnica antichissima è ripetuta per ogni singolo oggetto, immerso in un bagno di smalto bianco prima di essere decorato a mano con colori apiombici, ottenuti da ossidi metallici, terre o minerali.
Utilizzando il pennello con naturalezza e spontaneità, le ceramiche decorate, prendono vita con un tratto riconoscibile e personale contaminato solo dalla fantasia dei propri sogni.
L’ ultimo passaggio, con la cottura in forno a quasi 1000 gradi , detta “cottura di bello”, fissa smalti e colori sul manufatto rendendolo sicuro per l’ utilizzo quotidiano.
Le maioliche sono finalmente pronte, disposte naturalmente nello spazio del laboratorio , riempiono gli occhi dei passanti.